Il mio approccio

a cosa faccio riferimento

L’approccio in cui mi riconosco maggiormente e che ho scelto di seguire nella mia pratica professionale è quello che afferisce alla grande famiglia del Cognitivismo Clinico.

Attualmente,  con questo termine ci si riferisce ad un orientamento terapeutico all’interno del quale confluiscono modelli non omogenei che si distinguono per approcci diversi tra loro. In generale, ciò che caratterizza e distingue il modello cognitivista è la spiegazione dei problemi e dei disturbi attraverso l’analisi della relazione tra emozioni, pensieri e comportamenti. Ciò che accomuna tutti gli approcci che si riconoscono nella definizione di Terapia Cognitiva è l’attenzione alle strutture di significato ed ai processi di elaborazione dell’informazione, e dunque il riconoscimento della variabile cognitiva come fondamentale nella spiegazione dei fenomeni clinici.

Nella mia pratica clinica, in relazione alle problematiche ed alla condizione psicologica della persona, utilizzo in modo diversificato le strategie, le tecniche ed i protocolli della Terapia Cognitiva e Cognitivo-Comportamentale, rifacendomi ad una vasta gamma di interventi e strumenti efficaci ai fini terapeutici.

Utilizzo, inoltre, la Terapia Cognitiva basata sul modello metacognitivo – interpersonale per il trattamento dei disturbi di personalità e per il lavoro clinico con persone che presentano un livello di gravità elevato, integrandola con i più recenti approcci terapeutici di provata efficacia per questo tipo di disturbi.

La Terapia Cognitiva presenta notevoli risultati di efficacia nel trattamento di una vasta gamma di disturbi psicologici:

Attualmente studi scientifici e fonti autorevoli, quali la American Psychiatric Association (APA), indicano la psicoterapia cognitivo-comportamentale quale trattamento d’elezione per molti disturbi.